La Valsesia, terra impervia arroccata lungo le rive e le anse dell'omonimo fiume, il Sesia, ricca di arte e cultura ha saputo anche regalarci storie di aviatori di cui essere orgogliosi. Da pionieri, quali erano, partiti dalla loro valle hanno saputo dimostrare la tenacia e la caparbietà del popolo valsesiano.
Forse questa indole, così forte, è una peculiarità in un territorio che trae le sue origini circa 300 milioni di anni fa quando una tremenda esplosione, di un antichissimo super-vulcano, ha fisicamente creato la valle come la conosciamo oggi (http://www.supervulcano.it/).
Protagonista del passato ma anche della storia più recente con un'epoca Medievale e Rinascimentale ricca di avvenimenti, e ancora con la valorosa partecipazione dei suoi abitanti nei due conflitti Mondiali prima come combattenti e poi come protagonisti della Resistenza.
La sua conformazione morfologica, che la vede chiusa tra le pareti di roccia delle sue alte montagne, la rende quasi impenetrabile dalle vicissitudini esterne come anche dallo sviluppo tecnologico (http://www.invalsesia.it/).
In questo fantastico contesto naturalistico, che vede le aquile volteggiare sui picchi delle alte vette, sono nate e cresciute giovani aquile che hanno saputo balzare sui moderni mezzi volanti, chi da pioniere chi da aviatore durante le due Guerre Mondiali.
Questo sito vuole raccogliere ed archiviare le vicende che questi aviatori hanno vissuto regalando loro il posto che meritano all'interno della storia del volo e della gloriosa aviazione italiana.
Giovanni Battista Manio, nato in Rimella nel 1874, migra ancora giovane in Inghilterra dove si stabilisce definitivamente creando la sua famiglia con la Contessa Florence Olga Serotski.
In piena "Belle Epoque" vive con entusiasmo il preponderante arrivo del mezzo aereo più pesante dell'aria che il 17 dicembre 1903 ha avuto il suo battesimo ufficiale con i fratelli Wright, sulle spiagge di Kitty Hawk.
Nel 1911 acquista un Blériot XI, lo stesso modello con cui lo stesso costruttore, nel 1909, trasvolò per la prima volta il Canale della Manica decretando, oltre alla sua affermazione imprenditoriale, una svolta storica per il mezzo aereo.
Giovanni Battista si formò presso le scuole di volo della omonima ditta fino a conseguire il brevetto di volo nell'ottobre 1912. I suoi progetti erano molteplici e, dopo una discreta preparazione sui cieli francesi, decise di dar vita alla sua prima impresa trasvolando anch'egli lo stretto inglese.
Sarà un volo entusiasmante per il pioniere valsesiano che farà scrivere molto di se sui quotidiani inglesi e francesi dell'epoca (https://www.flightglobal.com/pdfarchive/ ; https://archive.org/about/) che lo seguirono lungo tutto il suo viaggio e le tappe fatte lungo il percorso.
Il 1 dicembre 1912, dopo un volo durato più di un'ora e mezzo a causa del forte vento che lo ha deviato dalla sua rotta, in balia di una temperatura gelida, atterra sul suolo inglese a Margate ...
Nell'immagine qui sopra, su una cartina originale dell'epoca, è stata tracciata la rotta che l'aviatore ha compiuto per raggiungere il suolo inglese in balia dei forti venti.
L'immagine sottostante ritrae il pioniere valsesiano appena sceso dal suo Blériot, con in braccio il suo cane che ha sempre viaggiato con lui sino a quel momento, appena conclusa la parte più difficile de suo volo: la trasvolata dello Stretto Inglese.
L'intrepido aviatore valsesiano, nei giorni seguenti la sua traversata decide di riprendere il suo viaggio che si sarebbe dovuto completare presso l'aerodromo di Hendon. Purtroppo una serie di sventure, tra una nebbiolina che più volte gli ha fatto perdere la rotta oltre a degli inconvenienti al motore, lo hanno spinto a sorvolare il centro di Londra involontariamente.
Ad un certo punto un danno improvviso al suo motore che si arresta completamente precipita ma, fortuna vuole, si poggia quasi incolume sul tetto di una abitazione nella periferia Nord di Londra, 75 Derwent Road Palmers Green.
La storia di Giovanni Battista Manio è racchiusa nel libro di Aliberti Mirko intitolato "IL MERAVIGLIOSO VOLO DI GIOVANNI BATTISTA MANIO La prima traversata invernale della manica e l'aviatore valsesiano che fece l'impresa".
Edito da "Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia" di Varallo Sesia. (http://www.storia900bivc.it/indexnet.html)
Per informazioni sul libro e la storia dell'aviatore si può scrivere alla seguente e-mail:
ilvolodimanio@gmail.com
A seguire una serie di articoli pubblicati prima della presentazione ufficiale del 6 dicembre 2017 in ricorrenza del 105° anniversario del suo "atterraggio" in Palmers Green a Londra.
A sinistra la copertina del libro, un bellissimo acquerello realizzato dal pittore Enrico Ferrari ascoltando il racconto della storia del pilota valsesiano ed immaginandolo con il suo aereo sui più importanti edifici londinesi, esattamente come avvenne nella realtà
Immagini tratte dalla serata della presentazione, esattamente 105 anni dopo che Manio si è poggiato con il suo Blériot sul tetto del 75 di Derwen road a Palmers Green.